Il potere logora chi non ce l’ha?

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A contendersi la frase due scaltri politici: il francese Talleyrand-Périgord, il “diavolo zoppo”, il “camaleonte”, lo “stregone della democrazia”, l’uomo a fianco di Metternich nel Congresso di Vienna, noto per le abili mosse politiche che, al di là dei giudizi morali, lo resero grande protagonista del suo tempo; e l’italiano Giulio Andreotti, 7 volte presidente del Consiglio, 27 volte ministro e parlamentare in tutte le legislature della Repubblica dal 1948 fino alla sua morte, avvenuta il 6 maggio 2013.

Descritto dalla Fallaci con la sua indomita ruvidezza: «Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia. Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza. L’intelligenza, perbacco se ne aveva. Al punto di potersi permettere il lusso di non esibirla».

Sull’intelligenza di questa frase, dicevamo, qualche dubbio c’è sempre stato. A far chiarezza, ci ha pensato la scienza, scomodando due delle Università più prestigiose del mondo, Stanford e Harvard, incaricate di risolvere un antico dilemma: è più stressato chi comanda o chi è comandato?

È più stressato chi comanda o chi è comandato?

È il leader a passarsela meglio, secondo lo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences[1]. Quello del ‘capo’ non è un mestiere facile ma, contrariamente al luogo comune che lo vuole stressato fino al midollo, chi ha il potere è in realtà più rilassato di chi non ce l’ha.

Per lo studio i ricercatori americani hanno intervistato 231 ufficiali militari dell’Harvard executive leadership program, misurandone il livello di cortisolo, il principale ormone dello stress.

A contendersi la frase due scaltri politici: il francese Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord e l’italiano Giulio Andreotti.

Lo psicologo di Stanford James Gross, che ha diretto lo studio, spiega che la percezione comune secondo la quale chi comanda è più stressato (cosa che giustificherebbe, tra l’altro, il compenso più alto) è in realtà stata più volte smentita dalla letteratura scientifica, che ha dimostrato che avere il controllo delle vite altrui riduce il livello di ansia.

La misurazione di cortisolo nei militari con posizioni di comando registrò un livello del 27% più basso rispetto a quello dei non-leader.

Chi ha potere è anche più felice?

Chi ha potere non solo è meno stressato ma è anche più felice. A questa conclusione sono invece arrivati gli scienziati israeliani della Tel Aviv University, con uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science[2].

La ricerca dà un colpo di spugna al mito del potente solo e logorato sul tetto del mondo che per secoli ha alimentato l’immaginario collettivo.

A sostegno ci sono diversi esperimenti. In uno di questi hanno sondato più di 350 persone per stabilire se la sensazione di potere fosse da loro associata al benessere personale in diversi contesti, come il lavoro o il rapporto di coppia. Risultato?

Chi si sente più potente tende a essere più contento. E più in alto si trovano gli intervistati maggiormente si sentono soddisfatti, in percentuale il 16% in più rispetto a chi si trova in basso. Questo ‘effetto scettro’ è molto più evidente per i potenti nel mondo del lavoro. Gli impiegati ai vertici sono il 26% più soddisfatti dei colleghi meno autoritari.

Il potere non logora, anzi, rende felici, ma può comunque dare alla testa. Insomma… chi ha potere deve comunque fare i conti con umani effetti collaterali…

Laura Mondino


[1] Sherman G.D., Lee J.J., Cuddy A.J., Renshon J., Oveis C., Gross J.J., Lerner J.S., Leadership is associated with lower levels of stress, Proceedings of the National Academy of Sciences, Sep 2012

[2] https://www.psychologicalscience.org/news/releases/power-helps-you-live-the-good-life-by-bringing-you-closer-to-your-true-self.html

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