L’effetto gregge non risparmia nessuno

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Provate a immaginarvi soli, all’interno di un aeroporto internazionale di una qualsivoglia metropoli dove, appena varcata l’uscita, ad attendervi c’è… nessuno.

Siete stanchi e disorientati dalle indicazioni scritte in una lingua che se anche conosceste, non è la vostra; dalla folla, dalle luci e dal jet lag: quale criterio adottate per decidere la direzione verso la quale andare?

Probabilmente, vi lascerete guidare dall’istinto e seguirete la strada intrapresa dal gruppo più nutrito di persone. Sarete, cioè, vittime inconsapevoli dell’effetto gregge, l’istinto innato che ci porta a seguire la massa. Questo effetto è strettamente connesso al principio di riprova sociale teorizzato dal massimo esperto di persuasione, lo psicologo Robert Cialdini: fare qualcosa di riconosciuto come socialmente accettabile soltanto perché la massa, la collettività lo ritiene tale.

La sua validità è ulteriormente confermata da un recente studio condotto dall’Istituto per le Applicazioni del Calcolo alla Sapienza di Roma: a due gruppi di 40 persone è stato chiesto di uscire da un’aula per recarsi verso una destinazione sconosciuta a tutti, ad eccezione di una persona all’interno di un gruppo e di cinque persone all’interno dell’altro. Dopo alcuni momenti di titubanza iniziale, durante i quali alcuni individui si sono diretti verso i Dipartimenti loro più familiari, l’intera compagine si è accodata agli “infiltrati”, ovvero alle persone che avevano l’aria di sapere esattamente dove si dovesse andare, raggiungendo rapidamente la destinazione finale.

Attraverso l’esperimento è stato possibile dimostrare che nelle situazioni di dubbio e incertezza gli esseri umani tendono a comportarsi come un gregge (da qui la denominazione “effetto gregge dell’istinto gregario”), ovvero come un grande gruppo di “agenti” che seguono regole elementari e le cui condotte individuali sono influenzate da quelle degli agenti più vicini. In altre parole, quando non si è certi di cosa sia meglio fare, si è spinti ad agire nella stessa maniera in cui ha agito chi è più prossimo.

L’effetto gregge è tanto più probabile quanto più è forte la convinzione individuale di ciascun singolo che il proprio comportamento, seppur omologato, sia il frutto di una libera scelta individuale. “L’unione fa la forza”, insomma, ma a patto che si sia convinti che quella di aggregarsi sia una scelta autodeterminata in assoluta libertà.

Provate a immaginarvi all’interno di un aeroporto internazionale di una qualsiasi metropoli dove, appena usciti, ad attendervi c’è… nessuno.

Esempi quotidiani

Il meccanismo esiste anche nel mondo animale, è sufficiente guardare come agiscono quando si trovano in una situazione incerta come attraversare un fiume: si mettono in gruppo e lo attraversano insieme e in questo modo hanno maggiore probabilità di sopravvivere. La stessa cosa vale per i pesci quando si raggruppano in modo da formare una grande palla da sembrare un unico pesce gigante in grado di spaventare gli aggressori. Ogni qualvolta si fiuta il pericolo, muoversi in massa garantisce maggior probabilità di sopravvivenza. Questo meccanismo risiede anche nella psiche dell’uomo: se vediamo un gruppo di persone guardare verso l’alto, dentro di noi sentiamo una forza che ci spinge a fare la stessa cosa.

Altri esempi? Cadiamo nella stessa trappola ogni volta che prenotiamo un ristorante o un hotel o compriamo qualcosa on line. La tendenza è acquistare da venditori che hanno un certo numero di vendite alle spalle e diversi feedback positivi: insomma, tutto quello che vogliamo è essere rassicurati. Ecco il motivo per cui i siti aziendali riportano nelle landing page le testimonianze dei clienti. Questa tecnica gioca su due fattori: spinge all’acquisto e parallelamente punta a far sentire il potenziale acquirente intento alla lettura, l’unica persona a non aver ancora provato il nuovo prodotto o servizio, facendo scattare in lui una sorta di senso di inadeguatezza. In sostanza si sfrutta il senso di appartenenza a un gruppo, a una community e il gap si può colmare con un semplice (e impulsivo) click.

In ambito finanziario l’effetto gregge si verifica quando gli investitori decidono di affidarsi al comportamento della massa per confermare le proprie scelte in materia di investimenti. Uno dei fenomeni in cui si manifesta è quello delle bolle speculative: particolari fasi del mercato in cui i prezzi dei beni/titoli aumentano a dismisura in modo irrazionale quando si registra una forte e improvvisa domanda.

Di conseguenza il “gregge degli investitori” viene spinto all’acquisto per poter rivendere il titolo a un prezzo superiore e guadagnarci, e quindi specularci sopra.  
Allo stesso tempo, quando il valore dei titoli inizia a scendere, perché il potenziale dell’azienda/titolo in cui si è investito non si manifesta, l’eccesso di acquisto si arresta, producendo effetti disastrosi per tutto il “gregge degli investitori” che ha speculato.

Vantaggi dell’effetto gregge

Agire come pecore presenta dei vantaggi? Assolutamente sì. Per quanto riguarda l’aspetto sociale l’istinto gregario, quando correttamente “sfruttato”, consente una migliore gestione di grandi numeri di individui in situazioni di emergenza e di forte afflusso (è sufficiente inserire all’interno dei grandi gruppi alcuni leader nascosti che sappiano esattamente come comportarsi per far sì che tutti li seguano); per quanto concerne, invece, l’aspetto psicologico individuale, a fare come fan tutti non si sbaglia mai poiché, nel caso in cui le cose dovessero andar bene, si penserà di essere stati intelligenti a uniformarsi (autonomamente, s’intende) e nel caso in cui le cose andassero male, ci si consolerà pensando che non si è stati i soli ad aver sbagliato.

Laura Mondino

Fonti

Banerjee, A. (1992). A simple model of herd behavior, Quarterly Journal of Economics, 107, 797-817.

Berger, S., Feldhaus, C., & Ockenfels, A. (2018). A shared identity promotes herding in an information cascade game. Journal of the Economic Science Association, 4(1), 63-72.

Bikhchandi, S., Hirschleifer, D., & Welch, I. (1992). A theory of fads, fashion, custom and cultural change as informational cascades. Journal of Political Economy, 100, 992-1026.

Economou, F., Hassapis, C., & Philippas, N. (2018). Investors’ fear and herding in the stock market. Applied Economics, 50(34-35), 3654-3663.

Lin, M. C. (2018). The impact of aggregate uncertainty on herding in analysts’ stock recommendations. International Review of Financial Analysis, 57, 90-105

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